Beni culturali e calamità naturali

 

I rischi a cui sono sottoposti i beni culturali sono molteplici: l’alluvione di Firenze, avvenuta nel 1966 è un caso emblematico per i danni che hanno subito dipinti, edifici e biblioteche storiche. Anche in tempi recenti, la natura ha prodotto danni ingenti al patrimonio, basta pensare al terremoto in Umbria del 1997.

 

La prevenzione, il restauro e la schedatura sono importantissimi. Da alcuni anni, in molte nazioni, ci si è resi conto che anche un volontariato serio e preparatopuò dare il proprio contributo nella protezione dei beni culturali.

 

Diverse organizzazioni di volontariato, tra cui Nuova Acropoli, organizzano dei corsi di preparazione per quei volontari che alla voglia di rendersi utili, uniscono l’amore per l’arte ed il nostro patrimonio culturale e la voglia di apprendere come salvarlo in caso di pericolo.

I beni culturali richiedono infatti l’intevento di specifiche squadre che siano preparate ad utilizzare le tecniche di intervento più adeguate, in relazione al tipo di calamità naturale ed al tipo di bene culturale da mettere in salvo: un incendio provoca danni diversi da un alluvione ed un dipinto va messo in sicurezza con tecniche differenti rispetto a quelle utilizzate per dei libri antichi…


 

 

Per maggiori informazioni sulla salvaguardia dei beni culturali e sulle attività di Nuova Acropoli, è possibile cliccare su uno dei link seguenti:

- Beni culturali e calamità naturali
- Le squadre PBC di Nuova Acropoli
- Argomenti trattati nei corsi di formazione
- La salvaguardia delle opere d’arte
- La salvaguardia dei beni archivistici e librari
- Ecologia e beni culturali