Conoscere la nostra montagna

Campo Imperatore è conosciuto perché risulta essere uno dei maggiori campi dell’Europa Continentale.

E’ suggestivo il percorso in macchina che bisogna fare per raggiungere la piana, d’inverno non sempre è possibile per via di una coltre di neve che supera parecchi metri d’altezza.

Per cogliere appieno la bellezza del posto, però, è consigliabile percorrere con ai piedi un paio di sci con un ritmo piuttosto lento per poter osservare e stupirci del fascino del Monte Brancastello, del monte Infornace, del Monte Prena, del Monte Camicia, del Monte Tramoggia e del Monte Siella.

Il parco Nazionale ha una elevata diversità naturalistica rispetto ai suoi principali massicci e rispetto i vari versanti che lo costituiscono.

Per quanto riguarda la fauna d’importanza rilevante sono l’orso bruno marsicano, il lupo appenninico e il gatto selvatico.

Sono inoltre presenti nei boschi di castagno cinghiali e camosci.

Tra gli uccelli di grande importanza e bellezza risulta essere l’aquila reale seguita da Poiane e Falchi.

 

Nel Parco vivono più di 2000 specie di piante.

Tale diversità e ricchezza floristica è attribuibile sia alla presenza di varie quote d’altitudine sia ai differenti substrati geologici dei massicci principali.

Nelle quote più elevate è particolarmente interessante sapere che vivono alcune specie di “relitti” glaciali di origine nordica ed orientale; nelle zone del Gran Sasso più accessibili troviamo invece querceti e castagneti risalenti all’epoca romana. Il Faggio risulta essere il più sviluppato.

Sono presenti inoltre Aceri, Tigli, Abeti bianchi e Betulle.

Una specie molto singolare diffusa nelle nostre terre è il Mirtillo.

È importante conoscere non solo l’aspetto naturalistico del parco ma anche alcuni dei risvolti non proprio positivi della montagna in inverno.

Prima di tutti la formazione di Valanghe.

Una valanga è una massa di neve che precipita in modo rapido e improvviso lungo un pendio. In base allo stato della neve si possono avere valanghe di neve incoerente e valanghe a lastre o lastroni (dette anche slavine).

Le valanghe di neve incoerente partono da un singolo punto e aggregano via via masse crescenti di neve del manto superficiale. Sono le più pericolose, anche se generalmente meno rapide di altre.

Le slavine sono invece costituite da neve compatta che si frantuma durante il percorso e possono coinvolgere strati diversi del manto nevoso.