- Home Volontariato
- Prossime Attività
- Emergenze, Calamità e Grandi Eventi
- Attività locali
- Solidarietà attiva
- Ecologia Attiva
- Campi Scuola
- Operazione Nettuno 2023
- Campo Scuola 7 Giorni Giovani 2023
- Operazione Nettuno 2022
- Campo Scuola 7 Giorni Giovani 2022
- Montagna Amica 2020
- Operazione Nettuno 2019
- Campo 7 Giorni Giovani 2019
- Operazione Nettuno 2018
- 7 Giorni Giovani 2018
- Resoconto Operazione Nettuno 2017
- Operazione Nettuno 2017
- In Campo con la Protezione Civile 2016
- Esercitazione "Allestimento Tendopoli" 2016
- Montagna Amica 2016
- Operazione Nettuno 2015
- Campo 7 Giorni Giovani 2014
- Resoconto Operazione Nettuno 2014
- Resoconto Montagna Amica 2014
- Resoconto Operazione Nettuno 2013
- Resoconto 19° Campo Invernale - Montagna Amica
- Campo Scuola 2012 - 7 Giorni Giovani
- Resoconto Operazione Nettuno 2012
- XVIII Campo Invernale "Montagna Amica"
- Resoconto Operazione Nettuno 2011
- Resoconto Campo Invernale 2011
- Campo Invernale 2011
- Campo scuola Vivi l'Archeologia
- Campo Scuola "7 Giorni in Natura"
- Operazione Nettuno 2006
- 2016 Campi Scuola
- 2010
- 2009
- 2008
- 2007
- Campo Invernale Montagna Amica
- Corsi di Formazione
Conoscere la nostra montagna

Campo Imperatore è conosciuto perché risulta essere uno dei maggiori campi dell’Europa Continentale.
E’ suggestivo il percorso in macchina che bisogna fare per raggiungere la piana, d’inverno non sempre è possibile per via di una coltre di neve che supera parecchi metri d’altezza.
Per cogliere appieno la bellezza del posto, però, è consigliabile percorrere con ai piedi un paio di sci con un ritmo piuttosto lento per poter osservare e stupirci del fascino del Monte Brancastello, del monte Infornace, del Monte Prena, del Monte Camicia, del Monte Tramoggia e del Monte Siella.

Il parco Nazionale ha una elevata diversità naturalistica rispetto ai suoi principali massicci e rispetto i vari versanti che lo costituiscono.
Per quanto riguarda la fauna d’importanza rilevante sono l’orso bruno marsicano, il lupo appenninico e il gatto selvatico.
Sono inoltre presenti nei boschi di castagno cinghiali e camosci.
Tra gli uccelli di grande importanza e bellezza risulta essere l’aquila reale seguita da Poiane e Falchi.

Nel Parco vivono più di 2000 specie di piante.
Tale diversità e ricchezza floristica è attribuibile sia alla presenza di varie quote d’altitudine sia ai differenti substrati geologici dei massicci principali.
Nelle quote più elevate è particolarmente interessante sapere che vivono alcune specie di “relitti” glaciali di origine nordica ed orientale; nelle zone del Gran Sasso più accessibili troviamo invece querceti e castagneti risalenti all’epoca romana. Il Faggio risulta essere il più sviluppato.
Sono presenti inoltre Aceri, Tigli, Abeti bianchi e Betulle.
Una specie molto singolare diffusa nelle nostre terre è il Mirtillo.

È importante conoscere non solo l’aspetto naturalistico del parco ma anche alcuni dei risvolti non proprio positivi della montagna in inverno.
Prima di tutti la formazione di Valanghe.
Una valanga è una massa di neve che precipita in modo rapido e improvviso lungo un pendio. In base allo stato della neve si possono avere valanghe di neve incoerente e valanghe a lastre o lastroni (dette anche slavine).
Le valanghe di neve incoerente partono da un singolo punto e aggregano via via masse crescenti di neve del manto superficiale. Sono le più pericolose, anche se generalmente meno rapide di altre.
Le slavine sono invece costituite da neve compatta che si frantuma durante il percorso e possono coinvolgere strati diversi del manto nevoso.